Descrizione

Le tre pubblicazioni sulla finanza pubblica edite negli anni Settanta costituiscono il frutto di un lavoro intenso ed efficace, volto a “conoscere meglio, nelle sue molteplici articolazioni, la pubblica finanza ed i relativi controlli” (dall’incipit del primo volume). Gli uomini più accorti percepivano che i conti pubblici erano fuori controllo, non da ultimo per mancanza di verifiche a consuntivo. Il debito pubblico, che negli anni finali del miracolo economico era intorno al 29% del Pil, era salito al 43% nel 1972. In tale anno fu pubblicata la prima edizione che riguardava la struttura dei bilanci dello Stato, degli organi costituzionali e delle Amministrazioni autonome per il quinquennio 1966-70. L’intento dichiarato era di aggiornare ed estendere la ricerca ad altri gruppi di enti. Fu fatto con due successive edizioni nel 1974 e nel 1978. L’ultima fu arricchita da un’introduzione di Bruno Visentini. “… una domanda viene angosciosa: verso quale Stato, verso quale società, sta andando l’Italia? La lettura del volume indica che nel nostro paese […] gran parte di ciò che attiene alla spesa pubblica è diventata «variabile indipendente» ”. Chiuse con un richiamo ai politici: “Non si può pensare che il medico non legga o non sappia leggere le radiografie o le analisi cliniche dei pazienti, e l’ingegnere le perizie di calcolo degli esperti […] Spetta ai politici vedere il precipizio e guidare su un cammino diverso”. Erano considerazioni scritte nel maggio 1978, quando il debito pubblico raggiunse il 65% del Pil. Le pubblicazioni dell’Ufficio Studi di Mediobanca non riportano mai l’autore. L’ultima edizione della finanza pubblica rappresentò un’eccezione, riconoscendo a Giancarlo Loraschi il merito di aver condotto l’opera. Contiene 2 pdf: Testo e appendici.